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n.12

Al son dë l’armoni

Quaderno
Pubblicato il: Maggio 2008

Indice:

Prefazione ………………………………………………………………………………………………………………….  p.3
Trascrizione ………………………………………………………………………………………………………………..  p.4
Lhi jùëc e le dëmore: Giochi e giocattoli ………………………………………………………………………..  p.5
La jouvëntù: La gioventù ……………………………………………………………………………………………  p.31
Anà a balà, al son dë l’armoni: Andare a ballare al suono della fisarmonica ………………….  p.41
Notizie dal museo …………………………………………………………………………………………………………  p.78
I couscrit:I couscrit, … i faxìën feste da medi!I coscritti: facevano grandi le feste! …………  p.79
Carlëvà: Carnevale ………………………………………………………………………………………………………  p.91

Prefazione:

Al son dë l'armoni, al ritmo della fisarmonica, si ballava all'aperto, nelle stalle o sulla piazza, in ogni occasione, festa o ricorrenza; l'armoni era sempre presente nelle feste della gioventù, dalla festa dei coscritti al Carnevale, da un matrimonio alla festa patronale: strumento di gioia, di spensieratezza e di divertimento.

Sovente oggi il ricordo del "passato" è associato ad un esclusivo concetto di  "tempi duri" dove fatica e lavoro non lasciavano spazio allo svago, che invece era ben presente, forse più di adesso. Non dimentichiamoci che fatica e divertimento sono due facce della stessa medaglia: ieri come oggi il ritmo delle stagioni non era scandito solo dagli impegni di lavoro ma anche dalle ricorrenze, dalle festività religiose e da ogni occasione di aggregazione, momenti vitali per una comunità. Non mancavano nè la voglia di divertirsi nè le opportunitа per ritrovarsi e far festa in ogni momento dell'anno: bambini e ragazzini per giocare nei prati, vicino ai ruscelli o sulla piazza con trottole o altri giocattoli artigianali, ragazzi e ragazze per trascorrere la serata in compagnia, per ballare, scherzare e organizzare cenoni.

Dagli anni '70 i grandi mutamenti della società dovuti in particolare alla diffusione dei mezzi di trasporto e degli strumenti di comunicazione di massa, associati alla precedente massiccia emigrazione che ha spopolato la montagna, hanno profondamente inciso anche sul modo di festeggiare e sulle occasioni di incontro. E' venuta meno la trasmissione generazionale dei giochi tradizionali, ora pressochè scomparsi, così come sono andati scomparendo i riti ed i costumi del Carnevale; si sono ridotte le occasioni di incontro durante l'anno e la maggior parte delle "feste" si concentrano ormai nella stagione estiva durante le "vacanze", quando le seconde case si ripopolano e gli ostanesi, che ormai vivono altrove, tornano al paese.
Anche se ormai le tradizionali feste di ciascuna frazione non hanno più il folto pubblico del passato per la concorrenza di altri numerosi svaghi, è da apprezzare lo sforzo della Pro Loco e della altre associazioni che si prodigano per realizzarle e per il loro ruolo di aggregazione della comunità.
Allo stesso modo si auspica che questo quaderno possa essere di incentivo per riscoprire e riproporre tradizioni proprie di Ostana, quali lo spouzin o il Busoulin.

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