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La Vio de Champanho
La Vio dë Champanho
Dall’Atlante Toponomastico
fs 1310 m 12-C4
“La strada di Champanho”
Strada comunale che porta all’omonima frazione ed è tuttora in buone condizioni e totalmente percorribile. È delimitata in parte da muri a secco e, in parte, da mucchi di pietre ricavate dalla spietratura delle proprietà limitrofe. Il percorso, che continua la Vio d’Ënrune, attraversa anche un lariceto ed una faggeta adulti, proseguendo con la denominazione Vio da Fountano Vìëlho.
La strada è denominata Strada Comunale di Ciampagna sul Foglio di Mappa VII del Comune di Ostana.
La Vio dë Davi
Dall’Atlante Toponomastico
fs 12-D4-D5
“La strada di Davi”
Ampia strada comunale che inizia dalla Vio dë Champanho, a monte dell’omonima località, e sale costeggiando Acò de Paquëtte attraverso una zona in gran parte boscosa. Attualmente in disuso, era in passato utilizzata come accesso alle proprietà private dei Ruét e del Garach Gront. Il cammino prosegue con la denominazione Vio dal Garach Gront.
Tale appellativo riguarda il tratto iniziale di un lungo percorso che, indicato complessivamente come Strada Vicinale dei Ruetti sui Fogli di Mappa V, VII, VIII del Comune di Ostana, assume cinque diverse denominazioni nell’uso locale a seconda delle località di volta in volta raggiunte: Vio dë Davi, Vio dal Garach Gront, Vio del Garachét, Vio da Baiso di Gënre e Vio ‘d le Bandìe.
Le Ënrune
Dall’Atlante Toponomastico
fp 1320 m 10-C2-D1, 11-E4, 12-F5-F6
“Le frane”
Terreno di proprietà comunale, in forte pendenza e in gran parte pietroso, che s’incunea tra grandi ammassi rocciosi, dai quali al disgelo si staccano, rotolando a valle e frantumandosi, grandi blocchi. Lungo la Vio des Coste e la Vio d’Ënrune, che attraversano la zona, sono stati ricavati alcuni piccoli appezzamenti, un tempo adibiti a prato, attualmente incolti. È riscontrabile una buona presenza di pin, abeti rossi, mèrxe, larici e sap, pini mugo, opera di un rimboschimento effettuato nel 1907.
Il sottobosco necessiterebbe di essere ripulito dagli arbusti dei rovi e dei lamponi, divenuti invadenti, che ostacolano la nascita di nuove piantine. Il collegamento con Champanho, che attualmente è interrotto durante il periodo invernale, fino ai primi anni ’60 era, invece, garantito dall’intervento di spalatori, tra i quali, visto l’alto rischio di essere travolti da una slavina, vigeva la regola del silenzio assoluto e della massima cautela nella rimozione della neve. Nell’autunno 1988 Chafriëtto, Chiaffreda (vezz.) Bertorello raccolse da un melo selvatico della zona ben venti chili di frutti.
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