q-3-bis

n.3

Eredità viva

Quaderno
Pubblicato il: Maggio 1999

Indice:

Prefazione …………………………………………………………  p.3
Trascrizione ……………………………………………………….  p.4
Ostana: le frazioni. I Ciampetti ……………………………..  p.5
Tradizione e fede: la Madono di Champét ………………  p.23
L’abbigliamento …………………………………………………..  p.31
Il museo si rinnova ………………………………………………  p.58
La lunga lite per i “Fines Communes” con Crissolo ….  p.59
I coltivi. Le piante da frutto  …………………………………..  p.65

Prefazione:

Recentemente qualcuno ha criticato il fatto che i nostri quaderni "sanno di muffa",  che sono cioè esclusivamente rivolti al passato, nel ricordo del "come eravamo".
Non abbiamo scartato a priori tale critica, ma ci siamo chiesti se avevamo veramente perso di vista gli stimoli e le convinzioni che ci hanno spinto e accompagnato su questa strada o se si trattava piuttosto di una difficoltа di comunicarli, visto che venivano distorti in modo totale. In effetti il rischio di lasciarsi prendere da inutili sentimentalismi, nostalgici e ingenui, non è così remoto, soprattutto in un contesto dove la realtа è un paese quasi deserto, che prende vita solo pochi mesi all'anno. Ostana è  un paese vivo, ma forse più nell'attaccamento e nel pensiero della sua gente, ora lontana, che non nelle sue case e lungo le sue strade.
Certo non crediamo che possa rinascere l'antica e fervente attivitа del passato, sappiamo bene che è un'utopia, ma vogliamo aprire qualche spiraglio che consenta di guardare verso il futuro. Siamo convinti che tra le diverse iniziative possibili e doverose volte a dare nuova linfa al nostro paese, la ricerca e la documentazione delle radici da cui trarre i giusti stimoli, anche per attivitа più concrete, sia essenziale per promuovere uno sviluppo naturale e non solo condizionato dalla cultura dominante.

La situazione non è esaltante: troviamo radici tranciate via brutalmente dalla cultura tecnologica del "non c'è mai tempo", che ha costretto a fare determinate scelte per poter sopravvivere. Radici seccate miseramente perchè nessuno si è più curato di loro. Radici che ormai stanno pian piano scomparendo. Tutto questo non ci scoraggia, anzi, diventa per noi quasi un dovere occuparcene, attraverso una ricerca rigorosa e precisa, dove i nostri principali informatori sono proprio gli ultimi testimoni di questa cultura che è stata spazzata via. Sono loro che ci aiutano a comprendere il perchè del nostro presente: quanto abbiamo perso, quanto abbiamo guadagnato, quanto avremmo potuto fare e quanto possiamo fare. Sono loro la nostra ricchezza e sono loro, con le loro voci vive, i primi a non voler essere considerati "muffa"!
L'ereditа che ci hanno lasciato non è un valore sfruttabile economicamente, ma è la saggezza preziosa di uno stile di vita rispettoso dell'ambiente e dell'identitа altrui. Ed è questo che non vogliamo vada perduto.
La nostra scommessa culturale vince nel momento in cui germinano nuove forze e idee e si aprono prospettive diverse. Ed oggi queste non mancano.

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