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n.15

La Vio de Làouze

Quaderno
Pubblicato il: Giugno 2012

Indice:

Prefazione……………………………………………….……….………………………………….…………….  pag   3
Trascrizione……………………………………………….……………………………………………………..   pag   4
Faxén la mizoun - Costruiamo la casa …… ……………………………………………………………     pag   5
Ënt la faxëmmo? - Dove la costruiamo?……………………………….………….…………………       pag  21
Charé anase rëschanpà pèire e làouze - Dobbiamo procurarci pietre e lose ……………  pag  33
Bou pic e palo faxén lou pion d’ëstabi e le piaxoun

Con piccone e pala scaviamo le fondamenta…………………………………………………………    pag  67
La bouscamënto - Il legname…………………………………………. ………………………………….      pag  73
Charé tacà a murà - Dobbiamo fare i muri……………………………..…………. …………………..  pag  85
Ùi, fënéstre, placar, përtùi muròou

Porte, finestre, armadi a muro, përtùi muròou…………….……………………………………….       pag  99
Avén méc pui da butà lou cubèrt!: Non rimane che ‘mettere’ il tetto………………………     pag 107
Porti, lobie e paravëntano ënvér Vizou!:

Portici, balconi e ‘muro paravento’ verso il Viso ………………………………………………………pag121
… e n’an apré faxén la vòouto! … e un anno dopo costruiamo la volta a botte…………. pag 127
Ën viage avìën pa tonte coze! Un tempo non avevamo molte cose…………………………. pag 137
Le mèire: Le abitazioni stagionali d’alpeggio…………………………………………….…….…       pag 143
Avén ëncà carcozo da dì!: Abbiamo ancora qualcosa da dire…………………………….…     pag 149

Prefazione:

La Vio de Làouze è la strada utilizzata per il trasporto a valle delle lose estratte sul Razil, con le slitte, faticosamente.
Il titolo ci rimanda ai percorsi che lose, pietre, travi e assi hanno compiuto con gli uomini e le donne di Ostana, contadini-muratori-falegnami, per poter diventare mizoun o mèire, fatte di muri, pilastri, tetti, porticati, ed altro ancora.

La ricerca ha raccolto le testimonianze di chi ancora, prima della “modernizzazione”, ha costruito o ricostruito la propria casa con materiali del posto, con poco, con le proprie forze e con l’aiuto della comunità ma con l’esperienza tramandata di generazione in generazione per realizzare manufatti semplici, rivolti verso il sole e ‘piantati’ nel terreno, integrati nell’ambiente e nel paesaggio non per esigenze formali ma di vita, di sopravvivenza.
La pubblicazione riporta nel dettaglio tutte le fasi per la costruzione di una casa, forse con qualche inevitabile ripetizione ma avendo cura di suddividere i vari momenti di preparazione e di costruzione in capitoli per poter dare organicità alle testimonianze raccolte.
Ci stupisce sempre la lucidità con cui i nostri informatori ricordano ancora oggi i particolari costruttivi, i termini utilizzati sin nei più piccoli dettagli ma soprattutto la fatica per cavare pietre, preparare e trasportare a valle le lose, tagliare e trasportare le travi, raccogliere la sabbia al torrente magari lontano chilometri e poi ... badare al bestiame, tagliare l’erba e accumulare il fieno per l’inverno...
Abbiamo trascritto le registrazioni in ‘ostanese’ traducendo fedelmente il testo, non sempre di agevole lettura, ma che ci consente di salvaguardare il ricco patrimonio della parlata di Ostana.

Ed ora? È tutto cambiato - dicono i nostri testimoni - l’avvento dei mezzi meccanici, delle strade carrozzabili, la disponibilità di nuovi materiali edili, le maggiori disponibilità economiche, ma soprattutto la scomparsa di quel sapiente mondo contadino e artigiano, ha fatto sì che il riuso del patrimonio edilizio si adeguasse alle nuove tecnologie ed ai nuovi canoni abitativi.
Noi crediamo che la conoscenza di quanto ci è stato tramandato ci possa arricchire e fornire strumenti per conservare, innovando, quell’armonia che Ostana ci regala passeggiando fra le sue borgate.

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